Chi lavora online sente spesso il termine SEO collegato alla visibilità di un sito. Ma cosa significa questo acronimo e quali sono le pratiche necessarie per costruire un sito in ottica SEO?
Il termine SEO significa Search Engine Optimization, ossia ottimizzazione per i motori di ricerca. Indica una serie di tecniche e strategie che permettono di incrementare la visibilità di un sito in modo che i motori di ricerca lo trovino più facilmente. Si parla di SEO solo quando ci si riferisce a ricerche non a pagamento, ossia di contenuti organici non sponsorizzati.
Realizzare un sito internet in ottica SEO è tutt’altro che semplice. Bisogna infatti tenere conto di numerosi parametri, quali la struttura del sito, i contenuti, i link in entrata e in uscita, le keyword e i tag. Si tratta di elementi che, chi non è pratico, potrà trovare molto complessi mentre gli esperti sviluppatori di siti sanno bene come strutturarli per rendere facilmente trovabile un sito in rete.
Va sottolineato che poiché in Italia la maggior parte delle persone usa Google come motore di ricerca, i siti internet vengono realizzati in ottica SEO tenendo conto dei parametri richiesti dall’algoritmo di Google stesso. Pertanto è fondamentale conoscere l’algoritmo di questo motore di ricerca, nonché i suoi aggiornamenti, per poter realizzare un sito che sia realmente SEO.
Costruire un sito in ottica SEO
Se effettui una ricerca geolocalizzata, ossia relativa a un luogo specifico, potrai notare che Google ti restituirà una serie di pagine relative all’argomento e alla località da te cercata. Ad esempio, se cerchi una palestra che faccia functional training a Firenze, inserendo la terminologia “palestra di functional training a Firenze” i primi risultati riguarderanno le soluzioni maggiormente pertinenti alle parole chiave inserite. Il motivo per cui ti uscirà una palestra piuttosto che un’altra dipende soprattutto dalla qualità della realizzazione del sito, cioè da quanto il sito risponde alle esigenze di ricerca dell’algoritmo di Google.
Questo algoritmo si evolve regolarmente tenendo conto delle esigenze del web. Sicuramente chi ha oltre i quarant’anni si ricorderà che in passato era molto difficile trovare qualcosa in rete sia perché quasi nessuno disponeva di un sito internet sia perché le parole chiave da inserire spesso erano complesse e per niente immediate. Oggi, invece, l’algoritmo riconosce facilmente un gran numero di termini di uso comune per cui la ricerca diventa molto più semplice purché chi realizza il sito abbia buone competenze del SEO.
Keywords e Long Tail
Una delle prime cose da ricordare dei moderni algoritmi di ricerca è che essi riconoscono i contenuti. Cosa significa? Che sono in grado di definire se una pagina internet propone elementi interessanti, ricco di termini, e non una sequenza di parole chiave scritte solo per catturare l’attenzione di chi naviga.
Per questo motivo, alle classiche keywords che permettono di indirizzare una ricerca, si sono aggiunte le cosiddette long tail, ossia termini, frasi e costrutti che rafforzano il contenuto della pagina evidenziandone la qualità e la variabilità del testo.
Per “catturare” l’attenzione dell’algoritmo di ricerca in modo che riporti tra i primi risultati un determinato sito è necessario conoscere come funziona il motore di ricerca. Nel caso di Google, ad esempio, è importante verificare che il sito sia indicizzato, cioè riconosciuto dal motore, in modo tale che a seconda del numero di visite e di utenti che vi approdano possa raggiungere un ranking, ossia un ordinamento. In base a tale ordinamento, troverà la sua posizione tra le SERP, le voci che vengono elencate nel momento in cui si effettua una ricerca.